venerdì 1 febbraio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 22. Il discorso di Morgil agli Elfi Oscuri.



L'Assemblea Generale degli Elfi Oscuri, detti anche Drow, si teneva nel centro della Foresta Nera, tra il fiume Dhain e la catena montuosa dei Denti del Drago, al confine meridionale del Regno degli Alfar. Quella zona era anche chiamata Forgotten Realms, i regni dimenticati, poiché gli Alfar da molto tempo non vi risiedevano più.



La particolare zona della foresta in cui gli Elfi Oscuri avevano il loro principale rifugio era detta Selva di Teutoburgo, ed era famosa perché molti secoli prima il re Arminio degli Alfar aveva sconfitto e annientato le legioni dell'imperatore August Eclionner.
Ora un altro Eclionner aveva invaso il Regno, anche se preferiva farsi chiamare col cognome della madre.
Il suo nome era Marvin Vorkidian, re dei Keltar.
Quando Marvin venne a liberarci dai vampiri di Gothian, noi lo acclamammo e lo aiutammo. Poi però lui divenne il nuovo padrone del regno, e con la scusa di "bonificare" le terre del Nord dai vampiri, si fece proclamare Reggente degli Alfar.
In molti sostenevano che questa scelta fosse stata particolarmente voluta e realizzata dalla moglie di Marvin, la regina Igraine Canmore di Logres.
Di questo e di altro quel giorno Morgil Thalion, comandante degli Elfi Oscuri, avrebbe parlato di fronte all'Assemblea del suo popolo, che si stava tenendo dentro una grotta.





Erano presenti anche il subcomandante Markus Darkflame e di suo figlio Aegor Bittersteel.





 Erano giunti persino i sacerdoti e le sacerdotesse dei principali angeli neri: Lolth, Ghaunadaur, Vhaeraun, Kiaransalee, Selvetarm ed Eilistraee.


Eilistraee



Lolth

Ghaunadaur



Vhaeraun



Kiaransalee



 Selvetarm



Gli angeli neri del Pantheon Drow erano passati al servizio di Gothar quando Morgil Thalion aveva concluso il patto di allenza con i vampiri albini di Daemon Iceblood.
Quando tutti ebbero preso il loro posto, il comandante Morgil Thalion incominciò il suo discorso:
<<Cari amici, un anno fa il re dei Keltar, Marvin Vorkidian, pronunciò due giuramenti davanti a noi e allo spirito del defunto re Kerelik di Alfarian. Giurò che avrebbe liberato il regno degli Alfar dall'occupazione del Conte di Gothian, e lo avrebbe restituito al nostro popolo. Giurò inoltre di liberare Alienor di Alfarian e di riportarla a noi, affinché diventasse la nostra sovrana.
Nessuno dei due giuramenti è stato mantenuto. Il nostro regno è governato dai Keltar come se fosse una provincia da spremere e da convertire. Quanto ad Alienor, è ancora a Lathena, costretta a vivere accanto a Elner XI Eclionner. La principessa Ingrid è di fatto ostaggio dello stesso Marvin e il principe Hans Axel è agli arresti domiciliari, controllato da lord Ywain de Bors, il Reggente, duca di Amnisia, che ci domina col pugno di ferro. Siamo stati traditi!
Per quanto tempo ancora, Marvin, abuserai della nostra pazienza?
I Keltar ci impongono i loro druidi e le loro divinità celtiche. I Lathear ci schiacciano con la loro disciplina militare.
Dove creano il deserto, lo chiamano pace!>>

Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant. Pochi avrebbero ricordato la citazione dell'Agricola di Tacito, uno dei pochi storici Lathear che ammirava i "barbari" Alfar del Nord.
<<Io ricordo com'era Marvin Vorkidian un anno fa, prima che perdesse la retta via. Era, per dirla nella lingua dei suoi antenati Eclionner, un "integer vitae scelerisque purus". Che cosa allora lo ha traviato? Da dove è scaturita la jihad, la guerra santa che ha portato le sue legioni a sottomettere tutto il Nord? Per rispondere dobbiamo tenere conto che egli si è proclamato Profeta, che ha sempre più di frequente premonizioni, visioni e vere e proprie cognizioni di prescienza. E in quel futuro che lui vede, noi siamo ingabbiati e in catene. Ci ha fatto rimpiangere il dominio del Conte di Gothian>>
L'assemblea assentì all'unanimità. Tanta era la delusione per il governo di Marvin!
<<Se dunque si stava meglio quando si stava peggio, tanto vale coalizzarci con gli Eredi di Gothian, Daemon Iceblood e Daenerys Hearteater. Loro attaccheranno da Nord e si riprenderanno il regno dei Vampiri Albini e ricostituiranno, presso l'Ultima Thule, la Fratellanza Bianca. A Gothian c'è lady Marigold, che è riuscita ad allontanare Ellis Eclionner. Noi attaccheremo da Sud, e ci riprenderemo il nostro regno, o almeno quella parte di esso che apparteneva all'aristocrazia elfica>>
Arrivò infine alla "peroratio", la mozione degli affetti:
<<Eravamo un nobile popolo, nato dall'unione degli Elfi Luminosi con gli Uomini del Nord, i biondi Normanni. Ora di quel popolo restano solo poche comunità sparse. Noi che eravamo gli Eldar tornati da Aman per rifondare l'Alfheim, siamo caduti nell'ombra. La Luce si è ritratta da noi. Nessuno onora più il nostro lignaggio. Ci hanno privato di tutto, della dignità, della libertà, delle nostre case e delle nostre terre. Viviamo come clandestini in fuga, i nostri stessi dei sono caduti agli Inferi.
A molte di queste cose, purtroppo, non c'è rimedio, ma ad altre sì. Riprendiamoci la dignità e la libertà, riprendiamoci le nostre case e le nostre terre, costruiamo un nuovo regno, quello degli Svart Alfar, gli Elfi Oscuri, poiché i luminosi più non esistono nel nostro continente, e gli uomini del nord hanno bisogno di una nuova guida. Certo non potremo più cambiare la nostra natura. La Luce non ritornerà per noi, perché gli Eldar che sono morti erano l'ultima luce tramontata insieme col sole. Quanto agli uomini del Nord, ai cavalieri di Rohan e del Mark, ai signori di Elenna e ai navigatori di Baralbeck, forse potranno un giorno ricostituire un popolo, e quel giorno noi saremo ricordati da loro come degli dei. Ora ci guardano e chiedono, come un tempo fece il re Theoden: dove sono il cavallo e il cavaliere? Dov'è il corno dal suono violento? Dove sono l'elmo e lo scudiero, e la fulgida capigliatura al vento? Dov'è la mano sull'arpa e il rosso fuoco ardente? Sono passati come la pioggia sulle montagne, come il vento nei prati. I giorni sono calati a Ovest, dietro le colline, nell'Ombra. Come siamo giunti a questo? Come possiamo permettere che questo continui ancora? Se questa deve essere la nostra fine, allora facciamo in modo che sia almeno una grande fine, ricordata nei poemi e nelle leggende, per sempre!
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