sabato 2 febbraio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 23. Le visioni di Marvin



All'inizio, prima della sua trasformazione, Marvin  Vorkidian re dei Keltar e reggente degli Alfar, aveva avuto nel sonno le prime visioni profetiche,  come il sogno di Ossian il Bardo, figlio di Fingal, condottiero dei Keltar delle Highlands e fondatore della famiglia Canmore, quella della regina Igraine.
Poi le premonizioni avevano incominciato a manifestarsi anche quando era sveglio: si trattava di improvvise coincidenze tra il suo pensiero e la realtà. Lui pensava qualcosa e questa si verificava.
C'era un antico proverbio dei Navajo, i nativi che proveniva dal Continente Occidentale, che attribuiva questo potere anche alla parola
Attento mentre parli: con le tue parole tu crei un mondo intorno a te.
Poi erano comparse le visioni vere e proprie. Erano come delle sovrapposizioni rispetto alla realtà, che duravano pochi istanti, ma che rivelavano come anche un solo dettaglio diverso avrebbe potuto dare inizio ad un futuro completamente diverso.
I druidi chiamavano "awen" quel momento e lo consideravano una ispirazione divina.
Quando Marvin aveva queste visioni, i suoi occhi diventavano di un blu intenso, tra il cobalto e l'indaco, come quello dei suoi antenati maschili, gli Eclionner.



Pochi però conoscevano la sofferenza che queste visioni portavano con sé.
I rischi connessi ad ogni minimo errore, ad ogni minimo scostamento dalla realtà immediata, erano terrificanti, e non era affatto chiaro il modo di evitarli. La connessione delle cause e degli effetti era come avvolta in una nebbia.
Questo causa la mia immobilità: io so che determinate mosse porterebbero alla catastrofe, ma non posso spiegarlo a coloro che si aspettano da me qualcosa che non deve assolutamente accadere.
Come posso dire alle persone che amo che in ognuna delle mie visioni almeno uno di loro morirà?
Era questa la tortura più grande del suo "dono" di preveggenza.
Nel futuro c'è la morte: o la nostra o quella di coloro che amiamo. E poi mi chiedono perché la tristezza non mi abbandona mai.
Nessuno poteva capire.
Sua madre gli aveva scritto una lettera severa:
<<La tua inerzia non è più soltanto motivo di imbarazzo per me: è diventata spergiuro, ingratitudine e abbandono di tutti coloro che si sono sacrificati per la tua causa>>



Madre, come posso dirti che nelle vie visioni, se dovessi decidere di marciare su Lathena, tu o Alienor, necessariamente, perdereste la vita? Preferisco il tuo disprezzo alla tua morte. 
Ma non era l'unico futuro ipoteticamente luttuoso.
Se abbandonassi il regno degli Alfar, gli elfi oscuri mi colpirebbero alle spalle, e ucciderebbero mia moglie Igraine con nostro figlio ancora in grembo.



Meglio allora la stasi, meglio il non decidere, meglio quest'ombra, questa caligine.
Ellis sta arrivando... maledizione! Non doveva lasciare Gothian! Qualcuno doveva rimanere a presidiare il fortino!
Ogni linea del futuro che si dipartiva da quel punto portava ad un evento luttuoso.
Alcune linee conducevano ad una completa catastrofe.
Ma come posso farglielo capire, se non si fidano di me? Come posso evitare che mi giudichino un pazzo?
C'era un unico futuro dove tutto poteva andare bene. Marvin lo chiamava la Via Aurea, o il Sentiero Dorato.
Posso riuscire ancora ad imboccare la Via Aurea, ma è una strada stretta, stretta, che ogni giorno si fa sempre più stretta.



Il tempo scivolava via, precipitava.
Ci sarà un momento, presto, in cui dovrò prendere la decisione essenziale per imboccare il Sentiero Dorato.
Non sapeva ancora bene quando, come e dove si sarebbe creata l'occasione per decidere.
Nessuna visione ancora gli aveva mostrato nemmeno una vaga proiezione di quel momento, eppure lui sapeva che c'era, e che una volta passato non sarebbe tornato mai più.
In fondo alla Via Aurea c'è quello che potremmo chiamare il "migliore dei mondi possibili".
La definizione era quella della teodicea di Leibniz: "questo non è un mondo perfetto, ma il migliore dei mondi possibili". Voltaire aveva poi avuto facile gioco a mettere in ridicolo l'ottimismo di Leibniz, scrivendo il "Candido".
Il fatto che sia il migliore non lo rende necessariamente né perfetto, né giusto. Significa soltanto che gli altri sono peggio.
Il tutto stava, naturalmente, nel riuscire a ricreare un equilibrio dove il Bene, e il suo dio Ahura Mazda, avrebbero potuto porsi in una condizione di superiorità stabile rispetto al Male e al suo dio Ahriman.



La Via Aurea è alternativa all'equilibrio degli Arcani Supremi. E' un miglioramento, ma contiene il pericolo più grande, quello della guerra perenne. Un solo passo falso e...
Non voleva nemmeno pensarci.
Il senso di responsabilità lo schiacciava.
Mio dio! Ma che cosa ho fatto al nostro universo? 
Aveva fatto quello che era necessario, e avrebbe continuato, perché non c'erano alternative.
E se mi sbagliassi?
La visione si faceva confusa, si ritraeva nell'atro fondo del pozzo la cui carrucola cigolava nei versi del suo poeta preferito.
Ti ridono all'atro fondo, visione... una distanza ci divide...
Un improvviso senso di solitudine lo afferrò e gli provocò quella stretta al petto che era espressione dell'angoscia somatizzata.
Nemmeno mia moglie capisce la mia sofferenza. Crede di adorarmi, ma non mi conosce. Adora l'idea che si è fatta di me, e non vuole sapere altro.
Sua nonna lady Ariellyn invece era l'unica che riusciva a leggere nel suo pensiero anche solo guardandolo negli occhi.



Lei ha capito, lei sa tutto, e quindi sa anche che è inutile parlarne. 
Lady Ariellyn, Contessa di Keltar-Senia, aveva sempre saputo che l'inevitabile poteva essere solo rimandato, ma mai eluso.
Per questo aveva educato suo nipote seguendo l' "insegnamento profondo", una pedagogia sperimentale famosa presso le Bene Gesserit, portata alla gloria dalla reverenda madre superiora Darwi Odrade.
Odrade l'aveva insegnata a lady Janet Roxbrough di Laerneus, madre di lady Ariellyn.
L'insegnamento profondo è quello che aiuta la mente ad essere aperta, elastica, pronta ad affrontare il cambiamento e l'imprevisto. E' contro ogni dogmatismo, ogni rigidità, perché nella selezione naturale non è il più forte quello che sopravvive, ma chi riesce ad adattarsi meglio al cambiamento.
Marvin sapeva di dovere gran parte della sua forza a sua nonna Ariellyn, sia per gli insegnamenti del passato che, nel presente, per la sua gestione oculata della Sezione Affari Speciali, i servizi segreti del regno.
Anche Ariellyn possedeva in parte il dono della Vista, e così sua figlia Lilieth, ma non era mai capitato che un discendente maschio di Vorkidex avesse il Dono e fosse in grado di svilupparlo fino a quel livello.
Ogni giorno vedo sempre più chiaramente i loro destini sdipanarsi dal gomitolo delle possibilità, e non posso intervenire, altrimenti peggiorerei le cose. Non posso nemmeno dirglielo, perché una previsione conosciuta si avvera con molta più facilità.
No, questo è un gioco dove necessariamente una pedina non può essere mossa ed un'altra almeno deve essere sacrificata. La Via Aurea incomincia da qui. Non è un bel nome? Se non vi piace dovrete abituarvi, perché è tutto quello che c'è, e tutto quello che sempre ci sarà.




Cast

Kyle MacLachlan (Paul Atreides) - Marvin Vorkidian
Claire Forlani (Igraine di Camelot) - Lilieth Vorkidian
Sophie Truner (Sansa Stark) - Igraine Canmore di Logres
Erszebet Bathory - Lady Ariellyn Vorkidian, Contessa di Keltar Senia.