giovedì 29 agosto 2013

Mistero ad Hollow Beach. Capitolo 25.



<<Sentire. Udire ciò che agli altri sfugge. Le piccole, remote cose che la gente normalmente non vede, sono visibili ai miei occhi. Questi sensi sono frutto di una vita di desiderio. Desiderio da riscattare. Da completare>>
India rivolse lo sguardo verso Barbie:
<<Erano queste le cose che pensavo mentre guidavo l'automobile che era stata di mio zio, dirigendomi verso New York, verso il futuro, verso il mio destino. Sapevo che la mia adolescenza era stata solo il preludio di qualcosa di più importante>>
Barbie sostenne il suo sguardo:
<<E' per questo che hai ucciso lo sceriffo? In nome di "qualcosa di più importante"?>>
Una lacrima solcò la guancia destra di India:
<<Lui era vecchio, era malato. In pochi lo sapevano, ma gli rimanevano pochi mesi di vita. Io invece mi affacciavo alla vita in quel momento. Non ero complice dei reati di mio zio, ma lo sceriffo credeva di sì, e voleva imprigionarmi. Mi avrebbe tarpato le ali per sempre. Ucciderlo fu un atto di misericordia per lui, e di salvezza per me>>



C'era una cosa che Barbie non capiva:
<<Come hai fatto a liberarti del cadavere e dell'arma del delitto? Come hai fatto a non lasciare tracce?>>
India sorrise:
<<Avevo scoperto il Varco di Middlebend, nelle campagne vicino a Nashville. Fu quella la mia vera Iniziazione. Quel Varco era una radura circolare in mezzo all'erba. Quando il corpo dello sceriffo cadde in quel punto, scomparve. Capii che allora io veramente avevo un altro senso, e potevo percepire un altro mondo, ovunque, intorno a me. I miei poteri divennero chiari. Non avevo più bisogno di armi. Gettai il fucile da caccia di mio padre nel Varco, e tutte le altre prove del delitto>>



Barbie continuava a non capire:
<<E per la morte di tuo zio? Anche se fu per legittima difesa, avrebbero dovuto cercarti, per sentire la tua testimonianza!>>
India sospirò:
<<Io avevo scoperto e chiuso il Varco di Nashville! Ero riuscita nell'intento di mia nonna Vivien. Quando i Van Garret se ne accorsero, convinsero mia madre ad assumersi tutte le responsabilità e persuasero il nuovo sceriffo a chiudere le indagini e a non cercarmi mai più. Da quel momento io entrai sotto la protezione degli Iniziati, che mi guidarono verso la scoperta dei miei doveri nei confronti del Priorato di Albany e del Varco di Hollow Beach>>
Barbie scosse il capo:
<<Tua madre è finita in clinica psichiatrica e quando ne è uscita è vissuta come un'eremita in quella casa maledetta. Non è stato un prezzo troppo alto?>>
India la fisso con solennità:
<<Le ultime parole che mia madre mi disse, prima che io lasciassi Middlebend, mi sono rimaste impresse nella memoria. Disse: "Sai mi sono chiesta spesso qual è il reale motivo che ci spinge a fare dei figli, e la conclusione alla quale sono arrivata è che a un certo punto delle nostre vite ci rendiamo conto che le cose sono andate a puttane in modo irreparabile.. e così decidiamo di ricominciare da capo.. di ripartire da zero.. un nuovo inizio. E facciamo dei figli, piccole copie carbone alle quali dire: 'tu farai quello che io non ho potuto fare, tu avrai successo laddove io ho fallito'. Perché vogliamo qualcuno che faccia la cosa giusta questa volta..." . Sono le stesse cose che ho pensato io stessa, quando lasciai a Robert la carica di Priore e decisi di attraversare il Varco di Hollow Beach, presso lo Sleepy Pond. Sapevo che Robert avrebbe avuto successo, laddove io avevo fallito>>



<<Ma prima di poter affrontare i Burke-Roche, che all'epoca detenevano il controllo di Hollow Beach, pur non riuscendo ad individuare il Varco, avevo bisogno di una formazione speciale. Fu per questo che studiai antropologia culturale e storia delle religioni, all'università di New York. I Van Garret mi avevano detto che prima della mia iniziazione ufficiale avrei dovuto affrontare tre prove. La prima era stata già adempiuta quando avevo scoperto il Varco di Nashville. La seconda e la terza erano segrete. Mi dissero solo: "Quando le avrai superate, te ne accorgerai". Solo dopo, infatti, capii che quelle due prove consistevano nel riconoscimento del ruolo di due uomini: il primo era Boris Balkan. Il secondo era Henry Oakwood, duca di Albany>>



<<In un certo senso la scelta tra Oakwood e Balkan fu come una scelta tra il Bene e il Male. Come saprete, Boris Balkan era il fondatore della casa editrice che porta il suo nome, ed era anche un bibliofilo: aveva una biblioteca immensa, con opere rarissime, a volte addirittura uniche. La famosa "collezione Balkan", che insieme alla "collezione Telfer" e alla "collezione Fargas" è tra le più importanti del mondo. Balkan teneva un seminario all'università sulla storia della stregoneria. L'argomento mi interessava molto ed io interessavo a Balkan. Lui non era un Iniziato e non conosceva l'esistenza del Priorato di Albany. Vedeva in me la nipote di Bram Stoker, il cui romanzo, "Dracula", era il suo preferito. Mi propose di fare la tesi di laurea con lui su: "I testi sacri della stregoneria", di cui lui possedeva i manoscritti originali. La "Clavicula Salomonis", il "Malleus maleficarum" e soprattutto il "Necronomicon", il Libro della Legge dei Morti>>



<<Dopo la laurea, Balkan mi propose di lavorare per lui, ma io mi rifiutai, perché mi ero accorta che dietro alla sua imparzialità di studioso c'era una realtà orribile: quell'uomo era il capo di una setta satanica, che si mascherava da loggia massonica. Rinunciai al Male e a tutte le sue seduzioni, e in questo modo superai la seconda prova. I Van Garret mi trovarono un posto di lavoro ad Albany e fu lì che conobbi Henry Oakwood. Non mi era stato detto che era lui il prescelto dagli Iniziati per essere il mio futuro marito. Lui lo sapeva, ma non fece nulla per corteggiarmi. Io mi sentivo attratta da lui per il fascino del mistero, ma anche per la sua cultura e la sua eleganza. Alla fine fui io a fare il primo passo, e in quel modo superai la terza prova.
Ero pronta per l'Iniziazione agli Arcani Supremi>>



Cast

Mia Wasikovska - India Stoker

Leopold di Sassonia-Coburgo-Gotha  - Henry Oakwood, duca di Albany


Mistero ad Hollow Beach. Capitolo 24.



<<Come dicevo>> continuò India Stoker <<mia madre apparteneva alla famiglia Van Garret, ma non era una Iniziata, a differenza dei suoi parenti, e quindi non conosceva la natura dei miei poteri e credeva che io avessi delle allucinazioni. All'epoca ci credevo anch'io. Vivevo come in un limbo, sospesa tra la paura e il desiderio. Quando mio padre morì in quello che sembrava un incidente stradale, tutto cambiò. Mia madre trovò conforto in mio zio Charlie, che era "tornato dall'Europa", o almeno così credevamo>>



<<Né io, né lei sapevamo chi fosse realmente Charlie Stoker. Mio padre aveva creduto di proteggerci, nascondendoci la verità. La signora McGarrigle aveva mantenuto segretamente i rapporti con lo zio, ma ne fu ripagata nel peggiore dei modi. La zia Ginevra, che se n'era andata di casa perché non approvava il matrimonio dei miei genitori, perché voluto dagli Iniziati, ritornò il giorno dopo il funerale. Voleva metterci in guardia, ma non ne ebbe il tempo. Io fui la prima ad accorgermi della verità su zio Charlie e sui suoi delitti. Quello che successe dopo è cosa nota, almeno fino a quando io decisi di lasciare Middlebend, il sobborgo di Nashville in cui ero nata e cresciuta. Ho salvato la vita a mia madre, ma non ho potuto salvare la sua salute mentale>>



<<Posso capire che Dorothy McGarrigle mi ritenga una figlia snaturata per aver lasciato mia madre a Middlebend. Anche i Van Garret dissero che sarei dovuta rimanere a Nashville, ma io avevo bisogno di dimenticare quell'orrore e di ritrovare me stessa. Sapevo che a Manhattan c'era un appartamento che mio padre aveva intestato a mio zio. Era naturale che mi recassi a New York. Credo che la vera paura dei Van Garret fosse che mi lasciassi condizionare da persone sbagliate, che mi avrebbero potuto da quello che ancora non sapevo fosse il mio destino>>

Mia Wasikowska in Stoker

India guardò Barbie e le sorrise:
<<Avevo meno anni di te, non ero mai stata da nessuna parte, non sapevo niente della vita reale, eppure avevo capito una cosa. Non dovevo sentirmi in colpa per tutto il male che mi era successo e che mi lasciavo dietro le spalle. Come un fiore non è responsabile del suo colore, così io non ero responsabile di ciò che ero diventata. Puoi chiamarlo caso, destino, determinismo. Forse è tutte queste cose insieme. Questi sono i confini entro cui possiamo operare. Il libero arbitrio, così come lo intendono i filosofi o i preti, è un'illusione. E allora cos'è la vera libertà? E' accettare ciò che non possiamo cambiare. Solo dopo questa accettazione possiamo diventare adulti. E diventare adulti è essere liberi>>



Cast

Nicole Kidman - Evelyn Van Garret, ved. Stoker

Mia Wasikovska - India Stoker

Matthew Goode - Charlie Stoker

p.s.


Il capitolo è ispirato al film "Stoker" e in particolare alla sceneggiatura scritta da Wenworth Miller.