martedì 5 maggio 2015

Masada



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Masada (o Massada, o in ebraico Metzada) era un'antica fortezza, situata su una rocca a 400 m di altitudine rispetto al Mar Morto, nella Giudea sud-orientale, in territorio israeliano a circa 100 km a sud-est di Gerusalemme. Mura alte cinque metri – lungo un perimetro di un chilometro e mezzo, con una quarantina di torri alte più di venti metri – la racchiudevano, rendendola pressoché inespugnabile. A rendere ancor più difficile un assedio contribuiva la particolare conformazione geomorfologica della zona: l'unico punto d'accesso infatti era l'impervio sentiero del serpente, così chiamato per i numerosi tornanti che lo rendevano un gravissimo ostacolo per la fanteria. La fortezza divenne nota per l'assedio dell'esercito romano durante la prima guerra giudaica e per la sua tragica conclusione.

Sentiero del serpente

Il sentiero del Serpente (o in ebraico Shvil HaNachash) è il sentiero che, a tutt'oggi, permette l'accesso alla fortezza di Masada.
Anticamente (secondo il racconto di Giuseppe Flavio) era talmente impervio, tortuoso, sinuoso e ripido da impedire a un soldato romano di «poggiare contemporaneamente entrambi i piedi»:
« [...] la chiamano il serpente, a cui somiglia per la sua strettezza e le continue curve e controcurve; il suo tracciato rettilineo s'interrompe per girare attorno a rocce sporgenti. Avanza a fatica, piegandosi continuamente su sé stessa, per poi distendersi ancora. Chi la percorre deve tenere ben saldi entrambi i piedi per evitare di cadere e perdere la vita; infatti sui due lati si aprono burroni così spaventosi da indurre a tremare anche l'uomo più coraggioso. Dopo un percorso di trenta stadi [pari a 5,5 km] la pista raggiunge la vetta, che non termina con un cucuzzolo a punta, ma con un altopiano. »
(Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, VII, 8.3.282-284.)

Palazzo di Erode il Grande

Nel I secolo a.C. la fortezza era il palazzo di Erode il Grande che tra il 37 a.C. e il 31 a.C. la fece fortificare. La cittadina era arroccata su tre diversi livelli verso lo strapiombo sul lato nord della rupe, dotato di terme con caldaia centrale, magazzini sotterranei e ampie cisterne per la raccolta dell'acqua; nel 66 era stata conquistata da un migliaio di Sicarii che vi si insediarono con donne e bambini; quattro anni dopo – nell'anno 70 – caduta Gerusalemme, vi trovarono rifugio gli ultimi strenui ribelli non ancora disposti a darsi per vinti.

Assedio da parte dei Romani


Campo trincerato romano della X legione ai piedi di Masada 31°19′13.39″N 35°20′58.76″E
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Dopo un lungo assedio, guidati da Lucio Flavio Silva i Romani riuscirono alla fine a costruire una imponente rampa di accesso (ancora oggi visibile, vedi foto) che consentiva alle torri di assedio di arrivare sotto le mura per sgretolarle con gli arieti. Tuttavia, poco prima che ciò avvenisse, nell'anno 74 gli assediati misero in atto un'azione rimasta unica nella storia; quando i soldati romani vi entrarono senza trovare resistenza davanti ai loro occhi trovarono solo una orrenda ecatombe: il suicidio collettivo della comunità ebraica dei Sicarii che aveva resistito al potere di Roma anche dopo la caduta di Gerusalemme e la distruzione del Secondo Tempio.

"Mai più Masada cadrà" (in ebraico: Metzadà shenìt lo tippòl)

Dopo la sua presa, Masada rimase in mano ai Romani fino a tutta l'epoca bizantina. In questo periodo venne a lungo abitata da monaci cristiani che vi costruirono anche una basilica. Dopo l'invasione araba il luogo venne abbandonato e piano piano si perse addirittura il ricordo della sua posizione; venne infine riscoperta oltre un secolo e mezzo fa per diventare simbolo della causa sionista. Tutt'oggi reclute dell'esercito israeliano vengono condotte sul luogo per pronunciare il giuramento di fedeltà al grido di: "Mai più Masada cadrà".
Masada è stata in parte ricostruita ed è diventata uno fra i più importanti siti archeologici di Israele grazie anche agli scavi compiuti a partire dagli anni sessanta sotto la guida dall'archeologo Yigael Yadin. Sono stati riportati alla luce i resti dell'antica fortezza: evidenti risultano i segni dei campi militari romani, con mosaici di notevole qualità, bagni e anche i massi di pietra lanciati dalle catapulte. Come segno dell'occupazione zelota resta solo una piccola sinagoga mentre più recente, risalente al V secolo, è una basilica fatta costruire da monaci penitenziali.

Paesaggio suggestivo


Il pianoro-fortezza di Masada; sulla destra è chiaramente visibile l'imponente rampa di accesso costruita dai Romani
L'altopiano su cui sorge Masada, immerso nella depressione del Mar Morto, offre uno scenario naturale raro se non unico al mondo: la sua posizione sotto il livello del mare seppure in rilievo rispetto al territorio immediatamente circostante offre suggestioni paesaggistiche emotivamente molto forti, difficilmente descrivibili.
Molti dei turisti che frequentano il sito iniziano la scalata al sentiero del Serpente prima dello spuntare delle prime luci dell'aurora (nel buio della notte rischiarato unicamente dalla luna e dalle stelle), per riuscire a vedere l'alba da dentro i resti dell'antica fortezza. Il sole sembra sorgere quindi da una parete rocciosa (che in realtà è il resto della terra) per riversare la sua luce su tutto l'avvallamento circostante.
Nel 1998 è stata costruita una funivia che collega la fortezza con una stazione a valle, superando un dislivello di 290 metri; la stazione superiore della funivia è situata a una quota di 33 metri s.l.m.

La Masada archeologica

La rupe di Masada è uno dei siti identificati da Edward Robinson nel 1834[4]. In seguito la visitarono e descrissero vari altri esploratori, ma la località cominciò ad essere ben compresa solo dopo le eccezionali scoperte fatte nel periodo 1963-1965 dagli archeologi israeliani, diretti Yigael Yadin[5].

Riferimenti a Masada

Musica

Alla città è dedicato un brano del disco Aquadia del napoletano Lino Cannavacciuolo e John Zornjazzman e compositore ebreo-americano, ha chiamato due delle sue formazioni stabili "Acoustic Masada" e "Electric Masada". Nel 1992 il musicista reggae Alpha Blondy ha intitolato un suo album Masada.

Film

Altre citazioni

Anche un fucile da guerra è dedicato a Masada si tratta appunto del Magpul Masada.

Note

  1. ^ (iii) to bear a unique or at least exceptional testimony to a cultural tradition or to a civilization which is living or which has disappeared;
  2. ^ (iv) to be an outstanding example of a type of building, architectural or technological ensemble or landscape which illustrates (a) significant stage(s) in human history;
  3. ^ (vi) to be directly or tangibly associated with events or living traditions, with ideas, or with beliefs, with artistic and literary works of outstanding universal significance. (The Committee considers that this criterion should preferably be used in conjunction with other criteria);
  4. ^ Masada l'ultima fortezza di Alan Millard, Archeologia e Bibbia. Edizioni Paoline s.r.l. 1988 pp. 174-175
  5. ^ Alan Millard, Treasurevfrom Bible Times, Lion Publishing plc 1985

Bibliografia

Voci correlate

Ponte pedonale di Londra

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Il Millennium Bridge è un ponte sospeso pedonale fabbricato in acciaio, che attraversa il fiume Tamigi nella città di Londra, in Inghilterra, unendo la zona di Bankside con la City. Si trova tra il ponte di Southwark e il ponte Blackfriars. Fu il primo ponte pedonale ad attraversare il Tamigi da quando, nel 1894, venne costruito il Tower Bridge. È di proprietà della Bridge House Estates, una fondazione che si occupa anche della manutenzione, e che è guidata dalla City of London Corporation.
L'estremità sud del ponte si trova vicino al teatro Globe, alla Galleria di Bankside e alla galleria d'arte moderna Tate. L'estremità nord del ponte arriva vicino alla City of London School e si situa giusto sotto la cattedrale di St Paul. L'allineamento del ponte è tale che offre una bellissima vista della facciata sud della cattedrale incorniciata dai piloni a sostegno del ponte, e costituisce uno dei luoghi in cui si ha una visione più fotogenica del monumento.

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Il progetto

Il progetto del ponte fu scelto da un concorso lanciato nel 1996 dal distretto di Southwark. Il progetto vincitore era molto innovativo e fu realizzato da Arup, da Foster and Partners e da sir Anthony Caro. Date le restrizioni di altezza imposte ai fini urbanistici, e per migliorare la vista offerta dal ponte, i cavi che sostengono il ponte stanno sotto il livello del piano di camminamento, e il tutto conferisce un aspetto slanciato alla struttura. Il ponte ha due piani di camminamento, divisi in tre sezioni di 81 m, 144 m e 108 m (da nord a sud), e la struttura risultante misura 325 m; il piano di alluminio ha una larghezza di 4 m. Gli 8 cavi che sostengono il ponte sono tesi per sostenere 2.000 tonnellate, sufficienti ad ospitare 5.000 persone contemporaneamente.

Storia

La costruzione cominciò verso la fine del 1998, ma i maggiori lavori iniziarono il 28 aprile del 1999. Il costo dell'opera fu di 18,2 milioni di sterline, 2,2 milioni al di sopra del preventivo proposto. Fu aperto al pubblico il 10 giugno del 2000, due giorni più tardi del previsto, ma inaspettate vibrazioni fecero sì che dovesse essere chiuso già il 12 giugno, ossia due giorni dopo l'apertura. Questi movimenti erano prodotti dal gran numero di persone: 90.000 il primo giorno e più di 2.000 in contemporanea. Le prime piccole vibrazioni portavano, o addirittura obbligavano, i pedoni a camminare in maniera sincronizzata con l'oscillazione, creando così un fenomeno di risonanza, che si manifestava anche quando il ponte era poco frequentato, ad esempio all'inizio della giornata. A causa di queste oscillazioni il ponte si guadagnò l'appellativo di Wobbly Bridge (ponte instabile).

Vista dal ponte
Si cercò quindi di limitare il numero di persone che attraversavano il ponte nello stesso momento. La chiusura del ponte, solo 2 giorni dopo la sua apertura, scatenò una grande critica da parte dell'opinione pubblica, essendo considerato come un altro grande progetto britannico finito in un fallimento, come il Millennium Dome.
I problemi vibratori, di natura diversa da quelli aeroelastici riscontrati nel disastro del Ponte Tacoma Narrows, richiedevano una soluzione per rendere fruibile l'opera. Dopo analisi approfondite durate da maggio 2001 fino a gennaio 2002, e costate 5 milioni di sterline, il problema venne risolto con l'addizione di smorzatori ad inerzia (a contrasto delle oscillazioni verticali) e idraulici (per quelle orizzontali), e dopo un periodo di prova il ponte venne riaperto il 22 febbraio 2002.
A partire da allora non si sono avute notizie di altri movimenti anomali del ponte, che venne nuovamente chiuso solo durante la tormenta Kyrill, per timore che la gente potesse essere scaraventata dai forti venti oltre il parapetto.

Voci correlate

Il Sacro Cuore di Montmarte a Parigi



Le sacre coeur (paris - france).jpg

La basilica del Sacro Cuore (in francese basilique du Sacré-Cœur, pronuncia /sakʁe kœʁ/) è una basilica cattolica, dedicata al Sacro Cuore, che si trova a ParigiPapa Benedetto XV l'ha elevata al rango di Basilica minore nel 1898. La Basilica insieme al Vittoriano di Roma è il monumento più bianco d'Europa. La sua pietra calcarea, infatti, ha la caratteristica di non trattenere polvere e smog, così dopo ogni pioggia il "Sacré-Cœur" risulta ancora più splendente.

Ubicazione

La basilica si trova sopra Montmartre (Monte dei Martiri o Monte di Marte), all'interno dell'area urbana del XVIII arrondissement di Parigi, a nord del centro della città. Fino al 1873, anno dell'inizio della costruzione del Sacré-Coeur, l'area non era altro che un piccolo villaggio.
La basilica sorge sul luogo dove sarebbe stato martirizzato nel III secolo san Dionigi con la decapitazione. Secondo la leggenda, il santo avrebbe preso poi la testa mozzata e avrebbe fatto alcune miglia portandola fra le mani.

Storia

La decisione di costruire la basilica venne presa all'indomani della sconfitta francese nella guerra franco-prussiana, per donare alla nazione la fiducia e l'ottimismo necessari ad una nuova rinascita.
La costruzione, sollecitata anche dall'arcivescovo di ParigiJoseph Hippolyte Guibert, fu decretata da una votazione dell'Assemblea nazionale il 23 luglio 1873 dopo la sconfitta del 1871 per espiare i crimini dei Comunardi, e anche per rendere omaggio alla memoria dei numerosi cittadini francesi deceduti durante la guerra. L'architetto Paul Abadie progettò la basilica dopo aver vinto una competizione contro altri 77 architetti, ma morì nel 1884, e quindi altri architetti continuarono il lavoro.
La costruzione, iniziata nel 1875, prevedeva uno stile romanico-bizantino ma vide diversi cambiamenti nel progetto. Quando finirono i lavori, nel 1920, si ottenne una struttura senza una caratteristica predominante ma non per questo meno affascinante.
La prima pietra di marmo fu posata il 16 giugno 1875, ma la chiesa fu conclusa solo nel 1914 e consacrata nel 1919, dopo la fine della Prima guerra mondiale.
Inaugurata solennemente, in un primo periodo venne snobbata dagli abitanti di Montmartre che continuarono ad andare a messa alla chiesa di Saint Pierre, una delle più antiche di Parigi.

Descrizione

L'edificio[modifica | modifica wikitesto]


L'esterno

L'interno
Dopo la Tour Eiffel, il grattacielo di Montparnasse e Les Invalides, la basilica del Sacro Cuore è il luogo più alto della città.
Lo stile architettonico del Sacre Coeur è fortemente ispirato a quello della Cattedrale di Périgueux (Dordogna), progettata sempre dall'architetto Abadie e noto per le diverse cupole presenti.
Caratterizza la struttura il materiale esterno, ovvero la pietra di Château-Landon (Seine-et-Marne), un travertino resistente al gelo e capace di divenire ancora più bianco e lucido con l'età e al contatto della pioggia.
All’ingresso, davanti al portico a tre archi, ci sono le statue dei santi Giovanna d'Arco e Luigi dei Francesi.
Nel campanile, posto dietro l'abside, vi è la Savoiarda, nome con cui è nota la campana maggiore, con un esplicito riferimento all'annessione della Savoia avvenuta nel 1895; essa pesa 19 tonnellate e, per portarla fino alla sommità di Montmartre, furono necessari 34 cavalli.
Gli interni sono piuttosto spogli, fatta eccezione per il mosaico d'oro dell'abside, uno dei più grandi del mondo, opera di Luc-Oliver Merson e datato 1922. La pianta è a croce greca, con una grande cupola alta 83 metri sull'incrocio dei quattro bracci. Il coro è circondato da un deambulatorio con cappelle radiali che si apre sull'abside con undici arcate sorrette da colonnecon capitelli scolpiti. Lo stile dell'altare in bronzo e marmo si ispira a quello dell'Abbazia di Cluny, in Borgogna. Dal 1885, il Santissimo Sacramento è esposto in un ostensorio sopra l'altare maggiore; l'adorazione continua senza interruzioni da tale data.
All'interno del santuario si trova anche uno splendido organo di Aristide Cavaillé-Coll costruito nel 1898, e modificato da Charles Mutin, uno degli strumenti più grandiosi di Parigi.

Organi a canne

Organo maggiore

L'organo maggiore della basilica, situato sulla cantoria in controfacciata, è stato costruito nel 1898 da Aristide Cavaillé-Coll. Originariamente costruito per il castello del barone Albert de l'Espée, quando il castello fu venduto nel 1903, lo strumento venne riacquistato da Charles Mutin che lo reinstallò nel 1913 nella basilica del Sacro Cuore; da allora è stato più volte restaurato ed ampliato. L'organo ha quattro tastiere di 61 note ciascuna ed una pedaliera di 32 ed è a trasmissione meccanica con leva Barker. Di seguito la sua disposizione fonica:
Prima tastiera - Grand-Orgue

Montre16'
Bourdon16'
Gambe16'
Montre8'
Flûte harmonique8'
Bourdon8'
Viole de gambe8'
Salicional8'
Prestant4'
Viole4'
Nasard2.2/3'
Doublette2'
CornetV
FournitureV
CymbaleIV
Bombarde16'
Trompette8'
Clairon4'
Seconda tastiera - Positif expressif

Quintaton16'
Principal8'
Flûte harmonique8'
Cor de nuit8'
Salicional8'
Flûte4'
Dulciane4'
Octavin2'
CornetV
CarillonIII
Basson16'
Trompette8'
Cromorne8'
Voix humaine8'
Trémolo
Terza tastiera - Récit expressif

Bourdon16'
Diapason8'
Flûte traversière8'
Bourdon8'
Viole de gambe8'
Voix céleste8'
Octave4'
Flûte octaviante4'
Doublette2'
Plein-JeuIII–V
Bombarde16'
Trompette harmonique8'
Basson-Hautbois8'
Clairon harmonique4'
Trémolo
Quarta tastiera - Solo expressif

Bourdon16'
Diapason8'
Flûte harmonique8'
Octave4'
Flûte octaviante4'
Octavin2'
CornetVIII
FournitureII-IV
Tuba magna16'
Clarinette16'
Tuba mirabilis8'
Trompette8'
Cor anglais8'
Cor harmonique4'
Trémolo
Pédale

Flûte32'
Soubasse32'
Flûte16'
Soubasse16'
Violonbasse16'
Quinte10.2/3'
Flûte8'
Bourdon8'
Violoncelle8'
Tierce6.2/5'
Quinte5.1/3'
Septième4.4/7'
Corno dolce4'
Bombarde32'
Bombarde16'
Basson16'
Trompette8'
Clairon4'

Organo corale

Sulla cantoria del transetto di destra, ai due lati della trifora, si trova il secondo organo della basilica, costruito da Charles Mutin nel 1914. Lo strumento, a due tastiere di 56 note ciascuna e pedaliera di 32, ha la seguente disposizione fonica:
Prima tastiera - Grand-Orgue

Bourdon16'
Montre8'
Bourdon8'
Flûte harmonique8'
Salicional8'
Prestant4'
Nazard2.2/3'
Seconda tastiera - Récit expressif

Diapason8'
Cor de nuit8'
Viole de Gambe8'
Voix céleste8'
Flûte octaviante4'
Plein JeuIV
Basson16'
Trompette harmonique8'
Basson-Hautbois8'
Soprano harmonique4'
Pédale

Soubasse16'
Flûte16'
Flûte8'

Galleria fotografica

ecco alcune delle più significative immagini della cattedrale di sacre coeur. Nella prima e nella seconda immagine noterete la presenza di archi a sesto acuto tipici dell' arte gotica. Simboleggiavano l'avvicinamento dell' uomo con la divinità