domenica 11 dicembre 2016

L'Ultimo Eretico. Capitolo 3. Monterovere.

Risultati immagini per castello di montecuccolo

Luca Bosco aveva già parlato con un gran numero di conoscenti, membri della Confraternita, quando finalmente apparve il Professor Lorenzo Galli, Conte di Monterovere.
Appariva più serio, più severo, persino più arcigno di come Luca se lo ricordasse.
I suoi capelli erano diventati completamente bianchi e gli occhi celesti si erano come sbiaditi, divenendo quasi grigi. Il volto era pallido e flaccido.

Risultati immagini per schauble

Le tracce che il tempo lascia su di noi dovrebbero far riflettere quelli che investono tutto sull'esteriorità.
Era una battaglia persa in partenza, come quella con la morte.
Quando gli occhi di Luca Bosco incontrarono quelli del Professor Monterovere, lo sguardo di quest'ultimo parve illuminarsi e subito gli si avvicinò, tendendogli la mano.
Ha usato il ricordo di Virginia per ottenere una riconciliazione con me. Ma che cosa vuole, esattamente, da me?
La stretta della mano di Monterovere fu floscia e debole, ma la sua voce pareva allegra:
<<Dottor Bosco! Sono davvero lieto di rivederla>>
La cosa non era reciproca, ma Bosco cercò di essere educato:
<<La ringrazio. Mi tornano in mente molti momenti felici trascorsi qui>>
Una felicità perduta, il che rendeva insopportabili quei ricordi.
<<Nel mio invito c'era una promessa a cui intendo mantenere fede, questa sera stessa, nella certezza che lei vedrà quei felici momenti rinnovati>>
Luca inarcò le sopracciglia:
<<Intende dire che Virginia è qui?>>

Risultati immagini per beatrice borromeo


Monterovere sorrise:
<<E' arrivata proprio ieri dall'Inghilterra. Tra poco scenderà in sala>>
Allora era vero... era viva...
<<Com'è possibile? Perché per tutti questi anni Virginia ci ha fatto credere di...>>
Il Professore gli fece cenno di abbassare la voce e di avvicinarsi:
<<Si tratta di una questione molto difficile da comprendere. La situazione è più complessa di quel che potevamo immaginare. E' tutto molto complicato... Ci sono elementi che io stesso fatico ad accettare. Vede, fintanto che si parla di qualcosa in termini di letteratura o di fantasia, allora può essere persino divertente, ma quando questo "qualcosa" mette piede nella nostra realtà, allora non sembra più così piacevole>>
Luca sospirò:
<<Sempre meglio dell'insignificanza di una vita trascorsa nell'attesa di qualcosa che non arriva mai>>
Gli occhi del Professore si illuminarono:
<<Mi è mancato molto il suo pessimismo integrale. C'è troppa gente soddisfatta nella Confraternita, e questo è pericoloso>>
<<Ma sono realmente soddisfatti? Oppure è il solito orgoglio che rende tanta gente così intenta a fingere di sembrare felice?>>
<<Vedo che ha conservato la sua vis polemica>>
<<Sì, ma ora prevale la stanchezza. Forse è una stanchezza collegata alla vita stessa. Del resto ci sono cose ben peggiori della morte, ed io riservo la mia pietà per i vivi, e soprattutto per quelli che vivono senza amore>>
Il Professore parve lievemente a disagio:
<<Forse non è troppo tardi per porvi rimedio. Ma, mi dica, dottor Bosco, dov'è stato, lei, in tutti questi anni?>>
Luca preferì rimanere sul vago:
<<Sono fuggito>>
<<Da cosa?>>
<<Da tutto quanto>>
<<Sì, ma dove?>>
<<Lontano>>
<<Ma lontano da dove?>>
<<Da tutto quanto>>
<<D'accordo, ma dove, di preciso?>>
<<In posti tranquilli, quieti, in cui fosse possibile riflettere>>
<<Riflettere su cosa?>>
Luca sorrise:
<<Su tutto quanto>>
Non si aspettava che l'altro capisse.
La comprensione richiedeva tempo. 
Dopo un grave danno, per rimediare, è necessario lasciar passare del tempo.
Dovetti attendere. Ho atteso. Bisogna saper attendere.
Ma chi ha subito un grave danno e non ne è stato completamente travolto, sa una cosa che gli altri non sanno. Sa di poter sopravvivere.
Mi chiesero qual era il Sentiero Dorato. Credevano che fosse una strada ben precisa, forse è per questo che non capirono la mia risposta. Se c'è l'equilibrio interiore, ogni sentiero è il Sentiero Dorato.
Monterovere si rese conto che non sarebbe stato facile riconquistare la fiducia del suo ex pupillo:
<<Be', spero che le sue riflessioni non siano state eccessivamente profonde. Chi va troppo in profondità rischia di annegare>>
Luca, che conosceva bene quel rischio, sollevò le spalle, in un gesto di leggerezza disinvolta:
<<Io so quando fermarmi. Forse è l'unica cosa che so. Vede, ci sono momenti di estremo pericolo in cui è necessario che ognuno rinunci a qualcosa, per il benessere generale. Ognuno di noi si ritiene un irriducibile seguace di qualche verità o quantomeno di una cosa giusta, ma ci sono certe verità, certe cose giuste che potrebbero provocare la fine del mondo e noi non abbiamo il diritto di provocare la fine del mondo in nome di una cosa che riteniamo giusta. Ecco: quello è il momento di fermarsi, il momento di rinunciare.
Io sentivo il dovere di farmi da parte, di lasciare la Confraternita>>
Monterovere capì cosa significavano realmente quelle parole:
<<Non credo sia stata una decisione saggia>>
Luca lo fissò:
<<E' stata la decisione più saggia della mia vita. Voi siete troppo elitari. Disprezzate la gente comune. Non capite che è la gente comune a salvare il mondo>>
Il Professore non si diede per vinto:
<<Le circostanze, adesso, sono cambiate. Non stiamo facendo più dell'accademia, mi creda. Ci siamo resi conto anche noi di cosa sta succedendo laggiù, fuori dalla Torre eburnea>>
Luca sospirò:
<<Quando ero a io dirvelo, però, non ci credevate, non mi credeva nemmeno Virginia, con le sue frequentazioni di personaggi altolocati legati all'Oligarchia>>

Risultati immagini per beatrice borromeo

<<Ritenevamo che l'Oligarchia fosse in grado di gestire la situazione, ma ora è evidente ci sbagliavamo. Mi assumo la responsabilità di aver contribuito a questo errore>>
Luca gli rivolse uno sguardo severo:
<<Il fatto è che adesso è troppo tardi: l'asse socialisti-popolari-liberali ha preso il peggio delle tre tradizioni. Socialisti che non credono più nello Stato Sociale, liberali che non credono più nella Libertà e nella Proprietà, e democristiani che non difendono più il Cristianesimo dall'Islam. Questa è diventata l'Europa dei Tecnocrati: registi freddi, impenetrabili, senza dubbi, senza palpiti. Senza un momento di autentica pietà umana verso i loro concittadini. In questi ultimi anni di crisi economica, sono rimasti indifferenti, lividi, assenti, chiusi nel loro cupo disegno di potere. Cosa significava la sofferenza dei popoli europei rispetto alla loro avidità? Cosa significavano i suicidi di coloro che avevano perso tutti i risparmi e gli investimenti a causa del diktat dell'austerity? Ebbene per loro tutto questo non significava niente>>

Risultati immagini per schauble e merkel

Monterovere annuì, come per una tardiva comprensione e per una ancor più tardiva speranza:
<<Forse non è tutto perduto! E' per questo che l'ho richiamata! Lei deve sentire tutto ciò che Virginia ha scoperto in questi anni. Ed io sapevo che al richiamo di un antico amore lei non avrebbe resistito>>
Luca si sentiva usato e manovrato, e questo non poteva perdonarlo:
<<Un amore a senso unico è qualcosa di straziante. Non è questo tipo di amore a salvarci. No,  quell'amore non ricambiato può solo finire in odio. E chi non ci ricambia non merita nemmeno quello. No, la migliore risposta sarebbe l'indifferenza, il totale disinteresse e il totale oblio. Ma questo è un dono degli Dei, non dei comuni mortali.
Lei sa che io soffro di profonde emicranie. Virginia è come una seconda emicrania ancora più lancinante che non mi dà tregua. Non riesco a togliermela dalla testa.
Non posso fare a meno di rimproverarle il fatto di avermi sottratto la libertà di non amare>>
Il vecchio professore probabilmente si aspettava un'altra disposizione d'animo:
<<Non l'ha ancora perdonata? Dopo tutto questo tempo?>>
Luca assunse un'espressione ferma nella sua risposta:
<<Mai!>>
E nemmeno lei l'avrebbe perdonato.
Certe parole non si perdonano, anche quando sono dettate da un cuore infranto.
Ed io ti accuso, Virginia! Domani anche tu piangerai, come l'amante da te abbandonato tanti anni fa. Da qui sul monte sto guardando finire un'illusione nata lungo il nostro fiume e lì perduta, e la corrente la trascina via verso l'eterno. 
Si erano detti addio vicino al ponte sul fiume che scorreva nella valle di Monterovere: lui era tornato indietro, Virginia era andata avanti. Una distanza li aveva divisi, un confine mai varcato.
Al ricordo si aggiunse una riflessione triste e dolce nel contempo, su quel poco che c'era stato tra loro (e avrebbe potuto non esserci) e su tutto quello avrebbe potuto esserci, e non c'era stato.
Questo è l'amore che non abbiamo mai avuto. E questo è il mio ultimo ricordo di te, che nasce su un confine, e non lo supera.

Nessun commento:

Posta un commento