venerdì 26 maggio 2017

La Terza Guerra Mondiale non scoppierà in Europa ma presso Tanaf, al confine tra Siria e Iraq



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La seconda guerra mondiale scoppiò a causa del Corridoio di Danzica, un lembo di terreno polacco che separava la Germania dalla Prussia, minando la continuità territoriale del Terzo Reich.
Da qui il Patto Molotov-Ribbentropp e la successiva invasione e spartizione della Polonia da parte di Hitler e Stalin.
La terza guerra mondiale potrebbe scoppiare ancora per un "corridoio", in questo caso il Corridoio Sciita, che unisce Beirut, Damasco, Baghdad e Teheran per mezzo di un autostrada e, in prospettiva, di un oleodotto e di un gasdotto.

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Si è già parlato in altre sedi del fatto che lo scopo primario della guerra siriana è stato il voler bloccare il gasdotto Iran-Iraq-Siria (gestito dalla Russia), spezzando il Corridoio Sciita, e opponendo ad esso l'oleodotto Qatar-Arabia Saudita-Giordania-Siria Sunnita-Turchia.

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Tutto si gioca lungo il confine tra la Siria e l'Iraq.
In questo momento tale confine è presidiato in parte dai cosiddetti "ribelli moderati" dello schieramento filo-saudita, filo-turco e filo-statunitense, oltre che filo-israeliano in quanto Israele vuole a tutti i costi bloccare il collegamento tra l'Iran e la Siria, poiché teme che questo Corridoio Sciita possa sostenere gli Hezbollah libanesi, da sempre impegnati per la riconquista della alture del Golan.
Ancora la maggior parte del confine Siria-Iraq è sotto il controllo dell'Isis, che inizialmente nacque come creatura dell'Arabia Saudita al fine di bloccare il Corridoio Sciita controllato dal suo più grande avversario, l'Iran.
Ci sono di fatto tre tipi di Islam fondamentalista che si stanno fronteggiando in Siria e in Iraq, e in tutto il mondo mussulmano e cioè i Sunniti della Fratellanza Mussulmana, guidati da Turchia e Qatar, con alleanze nella Tripolitania, i Wahabiti dell'Arabia Saudita che sostiene segretamente sia Al-Qaeda (movimento salafita, comprendente i Talebani e Hamas), sia l'Isis (Califfato Islamico) e gli Sciiti dell'Iran degli Ayatollah.
Le forze laiche arabe sono minoritarie e in generale il laicismo mediorientale è in declino.
Ma nell'eterna sfida tra Arabia Saudita (alleata di Turchia e Israele) e Iran (alleato di Iraq, Siria e Yemen del Nord) si inserisce la rivalità tra gli Stati Uniti d'America e la Federazione Russa.
Si era sperato in un disgelo grazie ad un'intesa tra Putin e Trump, ma il Deep State degli Usa, in particolare l'FBI con il fasullo Russiagate, hanno mandato all'aria questo piano di pace.
Ora ci si trova di fronte ad un braccio di ferro dove né gli Usa, né la Russia sono disposti a cedere, e cioè il controllo del Corridoio Sciita.
Cosa succederà quando, crollato l'Isis, si dovrà definire a chi appartiene il confine tra la Siria e l'Iraq e quindi anche quel tratto di deserto dove dovrà passare l'oleodotto della discordia?
Lucio Caracciolo prevede che nessuna delle due superpotenze vorrà cedere e che quindi la guerra in Siria continuerà e finirà per coinvolgere l'Iran, il vero obiettivo dell'Arabia Saudita a cui l'America ha appena venduto armi a valanga per 110 miliardi di dollari.
Se dunque la scintilla sarà il valico di Al-Tanaf e il terreno di scontro primario sarà il Corridoio Sciita, tutti gli altri fronti finirebbero per incendiarsi: la Corea, il Caucaso, la Libia, lo Yemen, il Kurdistan, l'Afghanistan e l'Ucraina, unico paese europeo dove è in atto un conflitto tra l'Alleanza Occidentale del G7 e l'Alleanza Orientale di Russia, Cina, India, Iran e Corea del Nord.
Si riuscirà a trovare un accordo in extremis oppure si arriverà allo scontro totale?
Nei prossimi mesi avremo la risposta.
In ogni caso, gli Usa partono avvantaggiati: guardate fin dove arrivano le loro basi militari

https://voxcalantisindeserto.blogspot.it/2017/05/paesi-in-cui-sono-presenti-basi.html


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