venerdì 13 gennaio 2017

E' morto Lord Antony Armstrong-Jones, Conte di Snowdon e vedovo della Principessa Margaret Windsor

Risultati immagini per antony armstrong-jones


Risultati immagini per did princess margaret marry

Risultati immagini per antony armstrong-jones

E' morto Lord Snowdon, fotografo di moda, costume e (alta) società, regista, nonché marito per 18 anni della principessa Margaret, la sorella di Elisabetta. Secondo Camera Press, l'agenzia per la quale ha a lungo lavorato, Anthony Armstong-Jones, 1st Earl of Snowdon - questo il suo nome per esteso - si è spento "serenamente nella sua dimora" a meno di due mesi dall'87mo compleanno. Buckingham Palace ha poi confermato che la Regina è a conoscenza del decesso.

Uno dei più famosi fotografi del Regno Unito, Lord Snowdon ha continuato a frequentare i circoli della famiglia reale britannica anche dopo il divorzio da Margaret. Ammirato dai reali per la sua discrezione, per non aver mai parlato del suo matrimonio con la principessa, declinando tutte le offerte di pubblicare un libro di memorie sul suo matrimonio, dopo il divorzio, avvenuto nel 1978, nonostante negli anni successivi episodi di cronaca abbiano fatto emergere dettagli di una vita affettiva perlomeno complessa, con ripetuti tradimenti ai danni della principessa. Altra sua peculiarità - merito della sua reputazione professionale - quella di aver continuato a esercitare la sua professione anche da membro della Royal Family, e di aver visto la sua reputazione crescere ulteriormente in quel periodo, non per meriti acquisiti.

Quando a sorpresa Margaret annunciò il suo fidanzamento, nel 1960, Lord Snowdon era un bohemien, un affermato fotografo di società nella Londra glamour dell'epoca. Un artista, una figura anticonvenzionale, un uomo che viveva da solo in uno studio della West London e cucinava da solo. La liaison, cominciata quando i due si incontrarono in una festa a Londra, fu tenuta inizialmente nascosta, nonostante il forte coinvolgimento della stessa principessa, reduce oltretutto dallo scabroso fidanzamento con l'eroe di guerra Peter Townsend, già "macchiato" da un divorzio.

Celebrato nel 1960 a Westminster Abbey, il matrimonio fu il primo Royal Wedding ad essere teletrasmesso in diretta. La coppia ebbe due figli, ma Lord Snowdon ben presto sentì il disagio delle restrizioni e dell'etichetta imposti ai membri della famiglia reale, nonostante la sensibilita in certo qual modo alternativa della stessa consorte. Il divorzio, nel 1978, fu il primo a coinvolgere un membro così importante della famiglia reale dai tempi di Enrico VIII, con annesso scalpore che in certo qual modo anticipò quello per la separazione di Carlo e Diana. Un mese dopo, Snowdon sposò Lucy Lindsay Hogg, una ricercatrice televisiva, da cui ebbe un'altra figlia, prima di divorziare ancora, nel 2000. I suoi rapporti con la famiglia reale rimasero ottimi, egli stesso continuò a fotografare spesso Buckingham Palace e i suoi occupanti, anche se chi gli è stato vicino sottolinea che la riconquistata libertà dai vincoli di corte, con annesse possibilità di muoversi a piacimento e dire ciò che pensava, lo avessero reso una persona molto più felice.

Studente prima ad Eton e poi a Cambridge, dove però fallì gli ultimi esami di architettura, affermato fotografo di moda anche prima del matrimonio - suoi scatti famosi ritraggono star come Laurence Olivier, Marlene Dietrich, Elizabeth Taylor e Jack Nicholson - espresse il suo talento artistico anche in altri campi. Ad esempio, è opera sua la scenografia dell'investitura di Carlo a Principe di Galles, nel 1969. Dopo il divorzio la Regina continuò ad apprezzare le sue qualità di ritrattista, e molti dei ritratti di Diana portano la sua firma. Lord Snowdon era persona cordiale, alla mano e la sua arte rifletteva questa personalità: immagini molto informali anche quando si trattava di immortalare i reali, che colpivano per la loro ventata di freschezza. Nel 2001 la National Gallery di Londra allestì una mostra personale con 180 opere. Ha anche dato alla luce a 14 libri fotografici, oltre a sette documentari televisivi di vario genere, uno dei quali, "Don't Count The Candles", ha vinto due Emmy nel 1968. Ha anche disegnato la voliera dello zoo di Londra, che gli è intitolata. Lui, però, adottava sempre un basso profilo nel raccontare la sua arte e, tutt'altro che privo di humour, sul suo talento dietro la fotocamera una volta disse: "Si diventa fotografi solo quando non si è capaci a disegnare".

Nato il 7 marzo 1930, figlio di Roland Armstrong-Jones, avvocato, e di Anne Messel, sorella del celebrato disegnatore di set teatrali e cinematografici, Oliver. Fu proprio lo zio ad avvicinarlo per la prima volta al jet set quando Anthony, ragazzino, fu colpito da poliomielite: Messel gli portò in ospetale nientemeno che Noel Coward e la stessa Marlene Dietrich, che cantarono per lui. Gli effetti a posteriori della polio lo hanno tormentato negli ultimi anni della sua esistenza, provocando una leggera zoppia e la crescente difficoltà a rimanere in posizione eretta per lunghi periodi di tempo. Snowdon finanziava un fondo a sostegno della scolarizzazione dei disabili.

Il culto della Grande Madre

Risultati immagini per aion jung

La Grande Madre è un'ipotetica divinità femminile primordiale, la cui esistenza è stata teorizzata ma mai dimostrata. Essa sarebbe presente in quasi tutte le mitologie note ed attraverso essa si manifesterebbe la terra, la generatività, il femminile come mediatore tra l'umano e il divino.
Essa attesterebbe l'esistenza di una originaria struttura matrifocale nelle civiltà preistoriche, composte da gruppi di cacciatori-raccoglitori.

Mitologia

Scultura prenuragica - Madre Mediterranea (SardegnaIII millennio a.C.)
Madonna scolpita nella Pieve dei Santi Vito e Modesto a Corsignano, probabile retaggio di antichi culti della Grande Madre risalenti a Iside [1]
Il culto della Grande Madre risale al Neolitico e forse addirittura al Paleolitico, se si leggono in questo senso le numerose figure femminili steatopigie (cosiddette "Veneri") ritrovate in tutta Europa, di cui naturalmente non conosciamo il nome.
Lungo le generazioni, con gli spostamenti di popoli e la crescita di complessità delle culture, le "competenze" della Grande Madre si moltiplicarono in diverse divinità femminili. Per cui la Grande Dea, pur continuando ad esistere e ad avere culti propri, assumerà personificazioni distinte, per esempio, per sovrintendere all'amore sensuale (Ishtar-Astarte-Afrodite pandemia-Venere), alla fertilità delle donne (Ecate triforme, come 3 sono le fasi della vita), alla fertilità dei campi (Demetra / Cerere e Persefone / Proserpina), alla caccia (Kubaba, Cibele, quindi Artemide-Diana).
Inoltre, siccome il ciclo naturale delle messi implica la morte del seme, perché esso possa risorgere nella nuova stagione, la grande dea è connessa anche a culti legati al ciclo morte-rinascita e alla Luna, che da sempre lo rappresenta (i più arcaici di questi riti sono riservati alle donne, come quello di Mater Matuta o della Bona Dea).
Ad esempio, nelle feste e nei misteri in onore del gruppo Demetra / Cerere-Persefone / Proserpina, il suo culto segna il volgere delle stagioni, ma anche la domanda dell'uomo di rinascere come il seme rinasce dalla terra.
L'evoluzione teologica della figura della Grande Madre (giacché nulla va perduto, nel labirinto della mitologia) venne costantemente rappresentata da segnali di connessione tra le nuove divinità e quella arcaica.
Finché le religioni dominanti ebbero carattere politeistico, un segno certo di connessione consisteva nella parentela mitologica attestata da mitografi e poeti antichi (ad esempio, Ecate è figlia di GeaDemetra è figlia di Rea).
Altro carattere che permette di riconoscere le tracce della Grande Dea nelle sue più tarde eredi, è poi la ripetizione di specifici attributi iconologici e simbolici che ne richiamano l'orizzonte originario.
Ad esempio:
  • il dominio sugli animali, che accomuna i leoni alati che accompagnano Ishtar, la cerva di Diana e il serpente ctonio della dea cretese;
  • l'ambientazione tra rupi (o in caverne, a ricordare il carattere ctonio della divinità originale) e boschi, o presso acque;
  • il carattere e i culti notturni.
Anche nel mutare delle religioni, la memoria della divinità arcaica, "signora" di luoghi o semplicemente di bisogni umani primari, si mantenne e si trasmise lungo le generazioni, dando luogo a culti forse inconsapevolmente sincretistici (le cui ultime propaggini possono essere considerate, ad esempio, le molte Madonne Nere venerate in Europa).
Nell'area mediterranea ne conosciamo i nomi e le storie, nelle diverse civilizzazioni in cui si impose, dall'epoca protostorica:
La variante nordica della Grande Madre, portata fino alle Isole britanniche da migrazioni di popoli pre-achei verso nord ovest, è secondo Robert Graves la Dea Bianca della mitologia celtica (colei che a Samotracia si chiamava Leucotea e proteggeva i marinai nei naufragi).

I compagni della Grande Madre

L'universo cultuale della Grande Madre prevedeva anche, benché non sempre, figure maschili, inizialmente descritte come figure plurime o collettive (come i Dattili di Samotracia).
L'evoluzione di tali figure e la loro progressiva personificazione individuale sembrano confermare per sottrazione l'idea di un'origine matriarcale della civilizzazione, sia per la forte accentuazione di "figlio della dea" - e la dea rimanda alla Grande Madre, anche se ha un altro nome - che viene attribuita a talune divinità maschili particolarmente legate alla terra (Dioniso, per tutte); sia perché la modifica e l'individuazione in senso patriarcale del pantheon sono attestate in epoca relativamente tarda, quando gli uomini avevano preso coscienza della propria potestà generatrice; sia, infine, per il rapporto misterioso che corre tra la Grande Dea e il suo compagno, caratterizzato dall'essere minore di lei, per età e per poteri, e che spesso si presenta, almeno inizialmente, come una figura di giovane amante, assai simile ad un figlio (si veda in proposito la coppia Cibele-Attis).

Psicologia e simbolismo

Lugansk, Ucraina (datazione ignota)
  • Nella psicologia di Jung la Grande Madre è una delle potenze numinose dell'inconscio, un archetipo di grande ed ambivalente potenza, distruttrice e salvatrice, nutrice e divoratrice.
  • In Erich Neumann, che più di tutti gli allievi di Jung dedicò i propri studi ai vari aspetti del femminile, l'archetipo della Grande Madre (tendenzialmente conservativo e nemico della differenziazione) è il principale ostacolo allo sviluppo del  individuale, che per conquistare la propria parte femminile deve sviluppare le proprie capacità di separazione ed autoaffermazione.
  • Più in generale, la figura (o l'archetipo) della Grande Madre riappare non di rado nelle opere creative: dalla figura di Medea, che ha attraversato i secoli da Euripide a Pasolini, alla Regina della Notte del Flauto Magico di Mozart, a certe battute e immagini del cinema di Woody Allen.

Bibliografia

  • Robert GravesLa Dea bianca. Grammatica storica del mito poetico, 4ª ed., Milano, Adelphi, 2012 [1992]ISBN 978-88-459-2359-3.
  • Roberto La Paglia, La Grande Madre. I culti femminili e la magia lunare, San Giorgio Jonico, Edizioni Akroamatikos, 2008, ISBN 978-88-903535-9-8.
  • Andrea Romanazzi, Guida alla Dea Madre in Italia. Itinerari fra culti e tradizioni popolari, Roma, Venexia, 2005, ISBN 88-87944-35-0.
  • Erich NeumannCarl Gustav Jung e Gianfranco Tedeschi, Storia delle origini della coscienza, Roma, Astrolabio-Ubaldini, 1978, ISBN 88-340-0099-4.
  • Eric Neumann e Matelda Talarico, La psicologia del femminile, Roma, Casa Editrice Astrolabio, 1975, ISBN 88-340-0100-1.
  • Eric Neumann e Antonio Vitolo, La Grande Madre. Fenomenologia delle configurazioni femminili dell'inconscio, Roma, Casa Editrice Astrolabio, 1981, ISBN 88-340-0706-9.
  • Eric Neumann e Donatella Besana, La terra Madre e Dea. Sacralità della natura che ci fa vivere, Como, Red, 1989, ISBN 88-7031-729-3.
  • Marija Gimbutas e Selene Ballerini, Il linguaggio della dea, Roma, Venexia, 2008, ISBN 978-88-87944-62-4.
  • Marija Gimbutas, Miriam Robbins Dexter e Martino Doni, Le dee viventi, Milano, Medusa, 2005, ISBN 88-7698-009-1.
  • Vittorio Dini, Il potere delle antiche madri, Firenze, Pontecorboli, 1995, ISBN 88-85207-31-6.

Voci correlate

Divinità della fertilità

Risultati immagini per pagan easter

Risultati immagini per fertility gods

Una divinità della fertilità è un Dio o (prevalentemente) una Dea della mitologia che vengono associati con tutto quel che concerne l'ambito della fertilità, dalla gravidanza alla nascita degli esseri umani, ma anche in ambito animale e vegetale. In alcuni casi, queste divinità sono direttamente e strettamente legate alla sessualità, in altri invece incarnano più semplicemente alcuni degli attributi ad essa correlati; vari rituali di fertilità possono accompagnare il loro culto.
Gli antichi reperti archeologici conosciuti come veneri paleolitiche, si è suggerito possano essere rappresentazioni della dea della fertilità risalenti al Paleolitico.

Mitologie


Armene


Baltiche

  • Laima è la Dea baltica del Destino[16] e della fortuna, associata con il parto, il matrimonio e la morte; patrona delle donne in avanzato stato di gravidanza, le sue funzioni sono molto simili a quelle svolte dalla Dea indù Lakshmi.
  • Saulė (divinità) è la Divinità del Sole delle mitologie lituana e lettone; Signora della vita, del calore e della salute, è anche patrona degli orfani.

Cananee

  • Baal è il nome di una serie di figure divine più o meno associate strettamente con la fertilità.

Celtiche[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Mitologia celtica.
  • Brigid è la dea irlandese associata alla fertilità
  • Cernunnos è il dio cornuto associato alla fertilità
  • Damara è la dea della fertilità adorata in Gran Bretagna
  • Damona è la dea gallica della fertilità
  • Epona è la dea dei cavalli e della fertilità
  • Genii Cucullati, un gruppo di spiriti della fertilità strettamente assimilate al simbolismo fallico.
  • Nantosuelta è la dea della natura, la terra, il fuoco, e la fertilità
  • Onuava è una delle dee della fertilità, conosciuta solamente attraverso iscrizioni[17].
  • Rosmerta è la dea gallo-romana della fertilità e dell'abbondanza

Egizie[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Religione egizia.
  • Amon è il dio creatore, associata alla fertilità.
  • Bastet (ma il suo nome è altresì scritto anche Baast , Ubaste , e Baset[18]) è la dea-gatto a volte associata alla fertilità.
  • Bes è il protettore della famiglia e il dio associato con la musica, la danza e il piacere sessuale.
  • Hathor è la dea che personifica i principi di amore femminile, maternità e gioia[19]; aiuta le donne ad un felice parto[20].
  • Heket è la dea-rana della fertilità, controparte egizia della greca Ecate[21] e speso definita come moglie di Khnum.
  • Hershef è uno degli Déi della creazione e della fertilità, un dio-ariete successivamente identificato con Dioniso[22].
  • Iside è la dea della maternità, della magia e della fertilità; sposa-sorella di Osiride, è anche la madre di Horus.
  • Meskhenet è la dea del parto, creatrice del Ka (o anima) di ogni neonato.

Il dio egizio Min rappresentato in stato di erezione.

Etrusche

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Mitologia etrusca.
  • Fufluns è il dio della vita vegetale, la felicità e la salute e la crescita in tutte le cose
  • Thesan è la dea dell'aurora, associato con la generazione della vita
  • Turan è la dea dell'amore, della fertilità e vitalità

Finlandesi

  • Akras e Rauni sono la coppia divina, rispettivamente maschile e femminile, della fertilità.

Germaniche

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Etenismo.
  • Nerthus è la dea della terra associata alla fertilità

Greche

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Mitologia greca.
  • Afaia è la dea locale dell'isola di Egina associata alla fertilità e al ciclo agricolo[29].
  • Afrodite è la dea dell'amore, della bellezza e della sessualità.
  • Afrodito è il dio dell'unità del sesso maschile e di quello femminile, Signore della luna e della fertilità.
  • Artemide è la dea della caccia, degli animali selvatici e della natura selvaggia, del parto e della verginità, delle ragazze e la salute e la malattia nelle donne
  • Cibele è la Dea-Madre Natura di origine frigia che incarna la terra fertile.
  • Demetra è la dea dell'agricoltura e della fertilità della terra.
  • Dioniso è il dio del vino e di festa, associata alla fertilità.
  • Eros è il dio dell'amore sessuale, la fertilità e la bellezza.
  • Priapo è il dio greco della fertilità, dei giardini e dei genitali maschili.
  • Gea o Gaia è la Grande Madre e dea della terra fertile.
  • Era è la dea dell'aria, del matrimonio, della fertilità delle donne, del parto e della legittima eredità reale.
  • Ilizia (chiamato anche Eileithyia), dea del parto e dell'ostetricia[30], probabilmente di origine minoica o precedente.
  • Pan è il dio dei pastori, greggi, selvaggia montagna, caccia e musica rustico; associata alla fertilità.
  • Phanes è la divinità primordiale della procreazione e la generazione di nuova vita.

Statuetta di Priapo col fallo eretto.
  • Priapo è il dio della fertilità rustico, la protezione degli animali, piante da frutto, giardini e genitali maschili.
  • Rea è la dea della fertilità, maternità e la natura selvaggia della montagna.
  • Tychon è un demone/daimon della fertilità immaginato nelle sembianze di un ragazzo adolescente.

















Induiste

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Mitologia indiana.
  • Aditī è la Dea dello spazio, della coscienza, del tempo passato e futuro e della fertilità.
  • Banka-Mundi, dea della caccia e della fertilità
  • Bhūmi, dea della terra, è la forma inerente alla fertilità di Lakshmi.
  • Chandra è il dio lunare associata alla fertilità.
  • Lajja Gauri è la dea associata con l'abbondanza.
  • Manasa (divinità) è la dea serpentina associata alla prosperità.
  • Màtrikà sono un gruppo di 7-16 dee che sono sempre raffigurate assieme; Brahmani, Maheshvari , Kaumari , Vaishnavi , Varahi , Indrani ,Chamunda sono associate con la fertilità e la potenza materna.

La Dea Parvati sposa di Śiva.
  • Parvati è la dea associata alla fertilità, alla felicità coniugale, alla devozione al coniuge; rappresenta inoltre anche il potere dell'ascesi.
  • Sinivali è una dea associata alla fecondità e alla facilità della nascita; si invoca con Sarasvati per posizionare correttamente il feto nel grembo materno[32].
  • Subramanya Swamy
  • Santana Gopala

Ittite e Hurrite

  • Šauška o Shaushka è la dea della fertilità, della guerra e della guarigione.
  • Nikkal è la dea dei frutti.







Mesopotamiche

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Religioni della Mesopotamia.

La Dea Inanna-Ishtar.























Nordiche

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Mitologia norrena.
  • Freyr è il dio associato con l'agricoltura, il clima e la fertilità.
  • Freyja, sorella di Freyr, è la dea associata con l'amore, la bellezza, la fertilità, l'oro, il Seiðr, la guerra e la morte.
  • Frigg è la dea associata con la profezia, il matrimonio e il parto
  • Gefjun è la dea dell'aratura e per associazione della fertilità.












Persiane

  • Anahita è la dea della fertilità, la guarigione e saggezza

Romane

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Mitologia romana.
  • Bona Dea, dea della fertilità, la guarigione, la verginità, e le donne
  • Candelifera è la dea del parto; il suo nome significa "Colei che porta la candela"[40], in quanto parte del processo di nascita di una nuova vita avverrebbe durante la notte[41].
  • Carmenta, dea del parto e profezia
  • Cerere, dea dell'agricoltura, raccolti di grano, la fertilità e le relazioni materne; identificata con la dea greca Demetra
  • Diana, dea della caccia, della natura selvaggia, della luna e del parto; equivalente della greca Artemide.
  • Domidicus, il dio che guida la casa sposa
  • Domizio, il dio che installa la sposa
  • Fascinus, incarnazione del divino fallo
  • Fecunditas, dea della fertilità
  • Feronia, dea associata alla fertilità e abbondanza
  • Flora, dea dei fiori e primavera
  • Inuus è il dio del rapporto sessuale.
  • Jugatinus è il dio che unisce la coppia in matrimonio
  • Giunone, dea del matrimonio e del parto; equivalente alla dea greca Hera
  • Liber, dio della viticoltura, del vino e della fertilità maschile, pari al greco Dioniso ; in arcaico Lavinium, una divinità fallica
  • "Libera" (equivalente femminile di Liber) o Proserpina è la dea della fertilità femminile e della terra.
  • Lucina è una delle dee del parto.
  • Marte è un dio inizialmente associata alla fertilità e della vegetazione, ma in seguito associato con la guerra e il dio greco Ares.
  • Manturna è la dea che teneva la sposa a casa
  • Mutuno Tutuno, fallica divinità matrimonio associato al dio greco Priapo
  • Opi, la fertilità e la dea Terra
  • Partula è una dea del parto, che determina la durata di ogni gravidanza
  • Pertuda è la dea che consente la penetrazione sessuale.
  • Picumnus, dio della fertilità, l'agricoltura, il matrimonio, i neonati ei bambini
  • Prema, dea che tiene la sposa sul letto
  • Robigus, dio della fertilità che protegge le colture contro le malattie
  • Subigus, il dio che sottomette la sposa alla volontà del marito
  • Tellus, dea della terra associata con il matrimonio, la maternità, le donne in gravidanza, e gli animali in stato di gravidanza; equivalente al Gaia greca
  • Venere è la dea romana dell'amore, della bellezza e della fertilità, equivalente alla Greca Afrodite.
  • Virginiensis, la dea che scioglie la cintura della sposa

Slave

Exquisite-kfind.pngLo stesso argomento in dettaglio: Mitologia slava.

Appendice

Nell'agiologia cattolica

Il cattolicesimo è una religione monoteista e, come tale, i suoi santi non sono in alcun caso considerati come divinità; possono però essere intesi come patroni e protettori di particolari attività della vita quotidiana. Vedere intercessione dei santi e agiografia per i dettagli su questi aspetti della dottrina cattolica.

Note

  1. ^ Il ramo d'oroJames Frazer.
  2. ^ Historical dictionary of women in Sub-Saharian Africa. Author: Kathleen E Sheldon.
  3. ^ African Traditional Religion in Biblical Perspective by Richard J. Gehman.
  4. ^ Egerton Sykes e Alan Kendall, Who's who in non-classical mythology, Routledge, 2001, p. 144, ISBN 978-0-415-26040-4URL consultato il 24 maggio 2010.
  5. ^ Muhammad Ibn Ishaq, Ibn Ishaq's Sirat Rasul Allah - The Life of Muhammad Translated by A. Guillaume, Oxford, Oxford University Press, 1955, p. 38.
  6. ^ Hisham Al-Kalbi, Kitab Al-Asnam Translated by Nabih Amin Faris, Princeton, Princeton University Press, 1952, p. 17.
  7. ^ Edward Rice, Eastern Definitions: A Short Encyclopedia of Religions of the Orient, New York, Doubleday, May 1978, p. 433, ISBN 978-0-385-08563-2.
  8. ^ "Aramazd" in Facts on File Encyclopedia of World Mythology and Legend, Third Edition, by Anthony Mercanante and James Dow, Infobase, 2009. p.96
  9. ^ "Armenian Mythology" in The Oxford Companion to World Mythology, by David Leeming, Oxford University Press, 17 Nov 2005, p.29
  10. ^ "Armenia (Vannic)" by A.H. Sayce, p.793-4; "Armenia (Zoroastrian)", by M(ardiros). H. Ananikian, p.794-802; in Encyclopædia of Religion and Ethics, ed. James Hastingsvol. 1, 1908
  11. ^ Susan Hale, Mexico, The Story of the Nations, vol. 27, London, T. Fisher Unwin, 1891, pp. 27.
  12. ^ Miguel Leon-Portilla, Aztec Thought and Culture, University of Oklahoma Press, p. 84, ISBN 0-8061-2295-1.
  13. ^ Miller, Mary; Karl Taube (2003) [1993]. An Illustrated Dictionary of the Gods and Symbols of Ancient Mexico and the Maya. London: Thames & Hudson. ISBN 0-500-27928-4. OCLC 28801551. Pag.60
  14. ^ Read, Kay Almere; Jason González (2000). Handbook of Mesoamerican Mythology. Oxford: ABC-CLIO. ISBN 1-85109-340-0. OCLC 43879188. pag.147
  15. ^ Nahuatl Dictionary. (1997). Wired Humanities Project. University of Oregon. Retrieved September 1, 2012, from link
  16. ^ Davidson, Hilda Ellis (1998). Roles of the Northern Goddess. Routledge. pp. 147–148. ISBN 0-415-13610-5
  17. ^ Michael Jordan, Encyclopedia of Gods, Kyle Cathie Limited, 2002.
  18. ^ Badawi, Cherine. Footprint Egypt. Footprint Travel Guides, 2004.
  19. ^ The ancient Egyptian pyramid texts, Peter Der Manuelian, translated by James P. Allen, p. 432, BRILL, 2005, ISBN 90-04-13777-7 (also commonly translated as "House of Horus")
  20. ^ The Illustrated Encyclopedia of Ancient Egypt, Lorna Oakes, Southwater, pp. 157–159, ISBN 1-84476-279-3.
  21. ^ McKechnie, Paul, and Philippe Guillaume. Ptolemy II Philadelphus and His World. Leiden: Brill, 2008. page 133.
  22. ^ Antonino Liberale, Metamorphoses 28 (trans. Celoria) (mitografo Greco del II secolo d.C.)
  23. ^ Min, in Encyclopædia Britannica, Encyclopædia Britannica Online, 2008. URL consultato il 27 marzo 2008.
  24. ^ F. Bechtel, Ammon, in The Catholic Encyclopedia, I, New York, Robert Appleton Company, 1907. URL consultato il 27 marzo 2008.
  25. ^ Geraldine Pinch, Egyptian mythology: a guide to the gods, goddesses, and traditions of ancient Egypt, New York, Oxford University Press, 2003, ISBN 0-19-517024-5.
  26. ^ Geraldine Pinch, Magic in Ancient Egypt (London: British Museum Press, 1994), 39.
  27. ^ The Routledge Dictionary of Egyptian Gods and Goddesses, George Hart ISBN 0-415-34495-6
  28. ^ The American journal of urology and sexology
  29. ^ Pilafidis-Williams sostiene che il carattere e le proporzioni relative dei reperti porta alla conclusione che la divinità adorata era una femmina della fertilità/dea dell'agricoltura e che le date del suo culto risalirebbero al XIV secolo aC. Il culto era certamente in funzione nel VII secolo aC. Pilafidis-Williams, Korinna. 1987. The Sanctuary of Aphaia on Aigina in the Bronze Age. Munich: Hirmer Verlag
  30. ^ PlatoneSimposio, in Penguin ClassicsPenguin Books, 1999, p. 43, ISBN 978-0-14-044927-3.
    «Beauty is the goddess who, as Fate or Eileithyia, presides over childbirth.».
  31. ^ Native planters in old Hawaii: their life, lore, and environment by Edward Smith Craighill Handy, Elizabeth Green Handy, Mary Kawena Pukui.
  32. ^ Wendy Doniger O'Flaherty, The Rig Veda: An Anthology, New Delhi, Penguin Books, 2000, p. 291, ISBN 0-14-044402-5.
  33. ^ Inuit Goddess Akna. First People.com
  34. ^ name=BritishMuseum> Wooden figure of Kichijōten, The British Museum. URL consultato il 27 agosto 2012.
  35. ^ Kisshōten (Kichijōten), Philadelphia Museum of Art. URL consultato il 27 agosto 2012.
  36. ^ Douglas M. George-kanentiio (1995).Skywoman: Legends of the Iroquois. Clear Light Books ISBN 978-0-940666-99-3
  37. ^ John V. Young, Kokopelli: Casanova of the Cliff Dwellers; The hunchbacked flute player, Filter Press, 1990, pp. 18, ISBN 978-0-86541-026-8.
  38. ^ Katoʻaga: Rotuman ceremonies by Elizabeth Kafonika Makarita Inia. Suva, Fiji: Institute of Pacific Studies, University of the South Pacific.
  39. ^ Aubrey L. Parke: Seksek ʿe Hatana: Trolling on Hatana. Page 29.
  40. ^ Tertulliano, Ad nationes 2.11:
  41. ^ Il passaggio in Tertulliano ha un punto problematico, che può specificare trattarsi delle prime nascite. In: Gaston Boissier ,Étude sur la vie et les ouvrages de MT Varrone(Hachette, 1861), pp 234-235
  42. ^ Arthur Cotterell e Rachel Storm, The Ultimate Encyclopedia of Mythology, New York, Lorenz Books, 1999, pp. 466, 481, ISBN 0-7548-0091-1.

Voci correlate